Chips di patate dolci

Vi avevo già parlato di cucinabotanica quando ho preparato i ravioli cinesi alle verdure (se ve li siete persi eccoli qui) e vi avevo anche avvisati del fatto che sicuramente avrei fatto altre sue ricette. Questa volta è toccato alle chips di patate dolci al forno: uno snack perfetto per un aperitivo tra amici, per una serata davanti alla tv o anche come contorno al posto delle classiche patatine fritte. Se volete che restino belle croccanti dovrete seguire due semplici regole: ogni lato non dovrà essere più grande di 1 centimetro, e quando le disporrete sulla leccarda dovranno essere ben distanziate tra di loro. La ricetta originale prevede che le patate non vadano sbucciate, ma io non ce la faccio, anche se le lavo benissimo ho sempre l’impressione che sia rimasta della terra per cui le ho sbucciate. Carlotta perdonami.

Potete accompagnare le chips di patate dolci con la salsa che preferite, visto che stiamo parlando di un piatto vegano sarebbe carino restare in tema ed evitare le proteine animali. Io non avevo voglia di preparare la salsa, per cui ho provato la maionese 100% vegetale di oliocuore e devo dire che sono rimasta estremamente soddisfatta. Non si direbbe affatto che non ci sia l’uovo e la consistenza è molto vellutata e soffice.

Non so per quale assurdo motivo Guglielmo non abbia apprezzato, penso di aver messo forse troppa paprica per i suoi gusti. Se sarete più morigerati di me sono sicura che queste patatine faranno impazzire anche i bambini, non hanno nulla in meno rispetto a quelle fritte.

Chips di patate dolci
Ingredienti:
  • 1 patata dolce
  • 3 cucchiai di olio di semi di girasole (o evo)
  • 2 cucchiai di amido di mais
  • paprica dolce
  • sale
Preparazione

Lavate bene la patata e tagliatela a fiammifero, mi raccomando fate in modo che i lati non superino 1 centimetro di dimensione. Mettete le patatine in una ciotola e conditele con l’olio, una presa di sale e la paprica. Mescolate bene, poi unite l’amido e distribuitelo uniformemente.

Disponete le chips ben distanziate tra loro su una leccarda rivestita di carta da forno. Cucinate in forno ventilato preriscaldato a 240 gradi per 18-20 minuti, avendo cura di girarle a metà cottura. Sfornate e servite.

Buon aperitivo!

Chips di patate dolci
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Gnocchi alla barbabietola rossa

Erano anni che al supermercato guardavo con curiosità la barbabietola rossa, mi è capitato di avvicinarmi, osservarla con intensità, ma alla fine non avevo mai ceduto alla tentazione di metterla nel carrello. I motivi sono fondamentalmente due: non avevo alcuna idea del sapore che potesse avere e non sapevo come consumarla. Temevo che una volta aperta sarebbe rimasta in frigorifero per giorni fino al momento in cui sarebbe finita nella spazzatura. Ma l’altro giorno ho ceduto. Ho superato la mia comfort zone gastronomica e l’ho messa nel carrello. Che ansia. Una volta arrivata a casa ho iniziato a navigare su internet finchè ho trovato la ricetta degli gnocchi alla barbabietola rossa di Agrodolce e mi sono buttata.

E ho fatto benissimo.

Il risultato è stato qualcosa di totalmente inaspettato, e non parlo solo del colore stupendo di questo piatto. Vi assicuro che mai avevo mangiato degli gnocchi così buoni. Sarà la barbabietola, sarà la robiola che ho utilizzato nell’impasto, sarà la giusta proporzione tra gli ingredienti, io non lo so ma questi gnocchi sono entrati a pieno titolo nella top five dei miei piatti preferiti.

Piccola postilla: ho utilizzato la barbabietola già cotta e conservata sottovuoto. Come condimento ho optato per burro, un po’ di parmigiano grattugiato ed erba cipollina, ma potete accompaganre gli gnocchi alla barbabietola rossa anche con un pesto classico, oppure con un ragù. Se ne preparate molti potete surgelare (da crudi mi raccomando) quelli in eccesso, io ho deciso che prossimamente ne farò 5 o 6 tonnellate in modo da averne abbastanza per la prossima decade.

Gnocchi alla barbabietola rossa
Ingredienti per 2/3 persone:
  • 250 gr di farina 00
  • 150 gr di barbabietola rossa cotta
  • 150 gr di robiola
  • 40 gr di parmigiano grattugiato + quello necessario per condire
  • brodo vegetale
  • erba cipollina
  • burro
  • sale
Preparazione

Mettete nel mixer la barbabietola tagliata a pezzi insieme alla robiola, quindi frullate bene. Mettete il composto in una ciotola, poi unite la farina, il parmigiano ed un pizzico di sale. Impastate inizialmente con un cucchiaio, poi con le mani. Quando avrete ottenuto un impasto liscio ed omogeneo prelevatene dei pezzi e create dei filoncini. Tagliate quindi i vostri gnocchi e riponeteli ben distanziati su un piatto infarinato. Se ne volete congelare un po’ questo è il momento giusto. Riponete il piatto in freezer e quando gli gnocchi saranno diventati duri li potrete trasferire in un sacchetto per alimenti, in questo modo non si attaccheranno tra di loro.

Tuffate gli gnocchi nel brodo vegetale bollente e scolateli appena verranno a galla. Disponeteli nei piatti e condite con burro fuso, parmigiano grattugiato ed un po’ di erba cipollina sminuzzata.

Buona goduria!

Gnocchi alla barbabietola rossa
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Budino di semolino

Partiamo dicendo che la ricetta del budino di semolino di cui vi sto per parlare non è mia, ma di Pellegrino Artusi, non vi metto il link al suo foodblog perché è deceduto nel 1911. Era uno scrittore, un gastronomo ed un critico letterario (grazie Wikipedia). Mi dispiace di non potergli mandare una mail o commentare il suo tutorial su Youtube perché avrei da chiedergli un paio di cosette su questo piatto. La realtà dei fatti è che il suo illustrissimo budino di semolino mi si è completamente distrutto quando ho provato a sformalo dal suo stampo. Le ipotesi sono due: o doveva essere freddo (ma la ricetta originale dice che sia buonissimo gustato caldo), oppure lo avrei dovuto tenere ancora un po’ in forno. Propendo per la seconda versione. Ho rimediato mettendo i brandelli di dolce in dei carinissimi bicchierini ed alternandoli con strati di confettura di fragole. Devo ammettere che il salvataggio è perfettamente riuscito visto che sia Gu che la mia persona preferita hanno decisamente apprezzato.

La preparazione è alla portata di tutti e potete scegliere voi se servire questo dolce caldo o freddo, io l’ho preferito freddo ma sono gusti personali. Per farcirlo potete utilizzare la confettura che preferite, prossimamente penso che proverò ad usare il cioccolato fondente. Vediamo ora come si prepara il budino di semolino di Pellegrino Artusi e fatemi sapere se anche il vostro crollerà o manterrà il decoro che si addice ad una ricetta tanto antica.

Budino di semolino
Ingredienti:
  • 500 ml di latte
  • 130 gr di semolino
  • 70 gr di zucchero
  • 4 cucchiai di confettura per l’interno + quella che serve per decorare
  • 2 uova
  • 1 cucchiaio di burro + quello per ungere lo stampo
  • 1 pizzico di sale
  • la scorza grattugiata di 1 limone
Preparazione

Mettete il latte ed il semolino in un pentolino e cuocete a fuoco basso mescolando con una frusta per una decina di minuti, il tempo che il composto si addensi. Mentre la fiamma è ancora accesa unite lo zucchero, il burro, il sale e la scorza di limone. Amalgamate bene, quindi togliete dal fuoco ed unite le uova una alla volta, senza smettere di mescolare. Lasciate raffreddare.

Imburrate lo stampo da budino, riempitelo per un terzo col composto di semolino, macchiate la superficie con un paio di cucchiaiate di confettura, poi aggiungete un altro strato di semolino, di nuovo la confettura e terminate col restante composto. Infornate a 180 gradi per 45 minuti, il budino dovrà essere ben dorato ed abbastanza solido, soprattutto se non volete che faccia la fine del mio. Sfornate, tirate fuori dallo stampo, decorate con la confettura e servite. Se volete gustarlo caldo scaldate la confettura in un pentolino con un filo d’acqua prima di utilizzarla per decorare il budino.

Buona bontà!

Budino di semolino
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Dressing allo yogurt e senape

Nel caso in cui non lo sappiate, il dressing è una specie di salsa che viene utilizzata per condire insalate, carne o pesce. La consistenza è ciò che lo caratterizza: più denso di una vinaigrette, meno rispetto ad una salsa tradizionale. Se mi seguite da un po’ sapete che sono una grande amante di tutte le salse in generale, e sono sempre alla ricerca di qualche ricetta nuova, perché, soprattutto in questo ambito, quelle fatte in casa battono 10 a 0 quelle confezionate. A causa del clima gelido avevo momentaneamente interrotto questo progetto, ma oggi l’ho ripreso provando il dressing allo yogurt e senape. Lasciatemelo dire: fenomenale. Perfetto sia per condire l’insalata, ma anche col pesce. Io l’ho utilizzato per insaporire una sogliola ai ferri e confesso di aver poi fatto scarpetta col pane per raccogliere tutto quello che era rimasto nel piatto.

La preparazione è veramente semplice e velocissima, se non ci fosse bisogno del tuorlo dell’uovo sodo ci si metterebbe 1 minuto. Per quanto riguarda le dosi delle erbe aromatiche dovete regolarvi in base ai vostri gusti, io ho usato un paio di foglioline di menta, 5 fili di erba cipollina e due cucchiaini abbondanti di prezzemolo. Se ve ne dovesse avanzare un po’ lo potete conservare in frigorifero per un paio di giorni, per quanto mi riguarda è durato meno di 24 ore perchè l’ho mangiato anche da solo col cucchiaino.

Dressing allo yogurt e senape
Ingredienti:
  • 2 cucchiai di yogurt bianco
  • il succo di 2 limoni
  • 1 cucchiaio di senape
  • 1 uovo
  • 1/2 bicchiere di olio evo
  • prezzemolo
  • menta
  • erba cipollina
  • sale
  • pepe
Preparazione

Rassodate l’uovo, fatelo raffreddare, sgusciatelo, poi tagliatelo a metà, prelevate delicatamente il tuorlo e mettetelo nella ciotola del minipimer. Unite tutti gli ingredienti e frullate creando un’emulsione. Et voilà, il vostro dressing allo yogurt e senape è pronto per essere gustato.

Buona scarpetta!

Dressing allo yogurt e senape
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Merluzzo alla portoghese

Non ricordo se a casa mia si sia iniziato a preparare il merluzzo alla portoghese dopo il nostro viaggio a Lisbona o per caso, trovando la ricette su una rivista. Fatto sta che questo piatto è entrato a pieno titolo tra quelli di famiglia, ormai da parecchi anni. La ricetta originale prevede l’uso del baccalà, ma la maggior parte delle volte mi capita di avere pezzi di merluzzo nel freezer e sfrutto quelli. Inoltre bisognerebbe mettere anche le uova sode, ma sinceramente non mi fanno impazzire in un piatto di pesce, per cui alla fine non le uso mai. L’ultimissima modifica che ho fatto è che bisognerebbe utilizzare il burro per ungere la teglia, ma ho preferito un filo d’olio, per mantenerlo ancora più leggero. Alla fine potrei rinominarlo “Merluzzo alla portoghese della Fra” perché non è rimasto molto di fedele alla ricetta originale.

Il vero motivo per cui adoro questo piatto è che dà un po’ di dignità ad un pesce che normalmente non ha moltissimo sapore. A meno che non lo si frigga, ma fritto è buono tutto.

Merluzzo alla portoghese
Ingredienti per 4 persone:
  • 4 patate medie
  • 600 gr di cuore di merluzzo pulito
  • 100 gr di olive nere
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • prezzemolo
  • olio evo
  • sale
  • pepe
Preparazione

Lessate separatamente le patate ed il merluzzo. Pelate le patate, tagliatele a fette e fatele dorare in una padella con un filo d’olio, l’aglio e la cipolla tritata finemente. Verso fine cottura unite le olive tagliate a rondelle e regolate di sale. Spezzettate bene il merluzzo.

Ungete una pirofila con poco olio, quindi disponetevi metà delle patate, il pesce, sale e pepe, e le rimanenti patate. Versate il vino bianco, poi infornate a 180 gr in forno già caldo per mezz’ora circa. Sfornate, profumate con un po’ di prezzemolo tritato e servite.

Buon merluzzo saporito!

Merluzzo alla portoghese
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